IL MARZO NERO DELLA JUVENTUS NEXT GEN: PLAYOFF A RISCHIO?

La frenata bianconera preoccupa

Un periodo complicato sta mettendo a rischio gli obiettivi stagionali della Juventus Next Gen. Il mese di marzo si è rivelato particolarmente difficile per i giovani bianconeri guidati da Brambilla, che hanno incassato tre sconfitte nelle ultime quattro partite. L’unico sorriso è arrivato a Sorrento, mentre sono arrivati stop contro Avellino, Altamura e Latina.

La squadra era già reduce da due pareggi contro Potenza e Giugliano, con l’ultima vittoria significativa che risaliva al 9 febbraio (2-0 sul Benevento). Il calo di rendimento è dunque evidente, anche se non paragonabile alla crisi di inizio stagione quando la permanenza in Serie C sembrava seriamente compromessa.

La corsa playoff: un obiettivo a rischio

Se questo trend negativo dovesse proseguire, i bianconeri potrebbero veder sfumare un traguardo che sembrava ormai alla portata. La zona playoff, conquistata con fatica dopo una rimonta importante, è ora minacciata dal recente andamento.

Attualmente, la squadra occupa il decimo posto in coabitazione con la Cavese, con l’Altamura che segue a un solo punto e il Trapani a tre lunghezze. Una situazione di classifica che richiede un cambio di passo nelle prossime gare per non vanificare quanto di buono costruito nei mesi precedenti.

Come in una partita di poker dove dopo una serie di mani vincenti arriva un periodo di risultati negativi, la Juventus Next Gen deve mantenere la calma e riorganizzare la propria strategia per tornare alla vittoria, dimostrando quella stessa affidabilità che si può trovare su piattaforme come Casino Sicuri, dove la continuità e la solidità sono valori fondamentali.

Il cambio Montero-Brambilla: prima la rinascita, ora il nuovo calo

La svolta della stagione era arrivata a metà novembre, quando Claudio Chiellini aveva optato per l’avvicendamento in panchina tra Montero e Brambilla. Una decisione presa nel massimo rispetto della storia bianconera dell’uruguaiano, ma necessaria per dare una scossa a una squadra che sembrava aver smarrito la via.

L’arrivo di Brambilla, forte della sua esperienza pregressa alla guida della Next Gen, aveva effettivamente cambiato il volto della formazione. Il tecnico aveva dato maggiore consistenza al percorso, trovando le chiavi giuste per far rendere al meglio i singoli e risalire da una posizione di classifica che mai era stata così critica negli anni precedenti del progetto.

Un calo diverso, ma da non sottovalutare

A differenza della crisi d’inizio stagione, l’attuale periodo negativo presenta caratteristiche differenti. La squadra è viva, crea occasioni ma pecca in finalizzazione, o talvolta si arrende prima del previsto. Molte delle recenti sconfitte non sono state del tutto meritate, e non si registrano segnali preoccupanti sull’atteggiamento generale.

Tuttavia, il rendimento attuale richiede un ulteriore sforzo per non dissipare il patrimonio di punti accumulato nella parte centrale del campionato, in un percorso di alti e bassi che ricorda anche altre situazioni complesse nel mondo del calcio, come quando il ritorno di Lukaku all’Inter generò aspettative poi non completamente soddisfatte.

L’assenza di Guerra: un fattore determinante

Un elemento chiave nell’attuale momento difficile è l’assenza di Guerra, attaccante “over” fondamentale nel sistema di gioco di Brambilla. Il calciatore, che ha contribuito significativamente alla risalita post-cambio allenatore, è fermo da inizio mese per una lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia destra.

Il suo rientro, previsto per fine marzo, potrebbe coincidere con il rilancio delle ambizioni bianconere. Con Guerra in campo, la Next Gen ha dimostrato di avere maggiore equilibrio, oltre a poter contare su quell’esperienza necessaria per gestire i momenti più delicati delle partite di categoria.

La presenza di elementi più esperti in una squadra giovane rappresenta infatti quel valore aggiunto che può fare la differenza, soprattutto quando si affrontano formazioni navigate come quelle che popolano il gruppo C della Serie C.

Le varianti di poker sportivo più conosciute

Il poker è un gioco che esiste da molto tempo, e mentre si è evoluto nel corso degli anni, ci sono ancora alcune regole di base che si applicano a tutte le varianti.

Giocare a poker può essere semplice o complicato, dipende tutto da te e da quanto hai studiato il gioco e le sue regole.

Se vuoi imparare a giocare ad una delle varianti di poker sportivo clicca qui, troverai il gioco che fa per te.

Ecco le varianti più popolari del poker sportivo:

Texas Hold Em

Il Texas Hold ‘Em è un gioco per il giocatore paziente.

Si inizia distribuendo due carte per ogni giocatore al tavolo. Queste sono conosciute come pocket cards. Ogni giocatore può vedere solo le proprie carte coperte.

C’è un giro dove ogni giocatore parla e punta, durante il quale i giocatori possono controllare, puntare o lasciare.

Tre carte comuni sono distribuite a faccia in sul tavolo. Queste sono conosciute come il flop.

C’è un altro giro dove i giocatori parlano, dopo di che una quarta carta comune viene distribuita a faccia in su (il turn), seguita da un altro giro, poi una quinta e ultima carta comune (il river) e un ultimo giro di puntate.

Lo scopo del gioco è quello di fare la migliore mano possibile con le tue carte coperte e le cinque carte comuni sul tavolo utilizzando qualsiasi combinazione di una, due o nessuna delle tue carte coperte in combinazione con tre, quattro o tutte e cinque le carte comuni sul tavolo.

Omaha

Omaha si gioca con un mazzo di 52 carte ed è simile al Texas Hold’em, ma si inizia distribuendo quattro carte per ogni giocatore al tavolo e devono usarne due insieme a tre carte comuni per fare una mano.

Per esempio, se hai A K Q 8 2, puoi usare solo A-K-Q o A-K-8 per fare la tua migliore mano di cinque carte.

La struttura delle puntate, i bui e le regole del gioco sono le stesse del Texas Hold’em, ma l’Omaha ha due differenze principali:

Ci sono quattro giri di puntate nell’Omaha invece che due come nel Texas Hold’em.

I giocatori devono usare esattamente due carte dalla loro mano, non tre, una o zero.

7 Card Stud

Questa è una vecchia versione del poker dove ogni giocatore riceve sette carte con le quali cerca di fare la migliore mano di cinque carte.

Non è così popolare come le altre varianti, quindi è difficile trovare giochi online, ma costituisce comunque una piccola parte dei giochi che vedrai nei casinò o nelle partite casalinghe di tutto il mondo.

Omaha Hi-Lo

Omaha Hi-Lo: I giocatori ricevono quattro carte ciascuno. Cinque carte comuni sono distribuite a faccia in su e possono essere usate da tutti i giocatori.

Il gioco ha due vincitori per ogni mano, la mano più alta vince metà del piatto, e la mano più bassa vince metà del piatto.

Razz Poker

Razz Poker: Ogni giocatore riceve sette carte private durante tutto il corso del gioco, ma solo cinque di esse devono essere usate per formare una combinazione di cinque carte.

Questo è un gioco di poker “basso”, gli assi giocano sempre bassi, quindi 5-4-3-2-A è la migliore mano possibile.

Calcio, Inter-Torino: Ivan Juric arrabbiato per il rigore mancato ” Non mi va giù”

Nella partita tra Inter e Torino, l’allenatore della squadra del Toro, Ivan Juric, si è arrabbiato moltissimo riguardo il rigore mancato, tanto da aver dichiarato: “Quello che è accaduto è decisamente inspiegabile”, inoltre, anche Vagnati ha detto la sua: ” Hanno sbagliato ed io non me ne capacito“. Per poter partecipare al gioco online sul calcio, quote, casinò, slot, o avere informazioni necessarie per ottenere anche promozioni e bonus, c’è tutta la spiegazione in questo link www.1win-talia.com  

Le parole di Ivan Juric

Dopotutto, con una partita fnita in pareggio e il fallo che non ha lasciato la speranza del rigore, Ivan Juric con sue parole ha commentato: ” Sicuramente noi abbiamo giocato bene, ma quel rigore non mi va giù.. Quel fallo del gocatore Ranocchia su Belotti ci ha penalizzato ed è inspiegabile. Per chi vuole ralizzare per poi anche ottimizzare e personalizzare un sito web, c sono tutte le spiegazioni necessarie di come fare per avere la possibiilità di farlo. In effetti ci sono mosse vincenti utili che possono aiutare dove per saperne di più si può cliccare su questa pagina.  Dopotutto era rigore, e non capisco perché non è stato fischiato”. Ivan Juric in seguito, dopo aver detto del rigore, spiega ancora: “Nonostante ciò, alla fine abbiamo sbagliato, perchè siamo ripartiti senza saper gestire la palla pagandola cara. Non cii sono spiegazioni su questo mancato rigore e credo che dopotutto nessuno lo sa.
Inoltre l’allenatore del Torino dice qualcosa riguaerdo alla partita: ” Berisha è stato molto bravo, con quel rigore potevamo arrivare a 2-1, sicuramente dovevamo gestirla meglio la gara”. Ma il tecnico, Ivan Juric spiega anche il perchè della sua rabbia e il perchè fondamentalmente ha avuto quella reazone: ” C’era un fallo sul Gallo, uguale a Lautaro, mi sono arrabbiato per questo motiivo, e comunque questi errori restano inspiegabli da parte del Var, è molto grave!”

Altri commenti

Oltretutto Ivan Juric, fa dichiarazioni anche su Pobega e Lukic: “Pobega come un secondo trequartista? A noi mancava un calciatore, sicuro non è la sua posizione, ma alla fine gioca bene mentre Lukic invece in campo ha trovato la sua stabilità giocando un ottimo campionato. Sicuramente sul tecnico, i calciatori sbagliano ancora, nei passaggi, nei possessi della palla che comunque dobbiamo d certo migliorare”. Intanto dopo aver testimoniato può, Juric dopotutto sulla domanda di quando distante il Torino dall’ Atalanta e Lazio, lui tutto sommato ne risponde così: ” Abbiamo regalato i punti quindi dobbiamo essere più furbi e lavorare di più”. Non solo però Juric dice quello che realmente lo ha turbato di più, ma del gol alla fine dice: ” Allo stesso modo forse, Berisha poteva prendere palla con le mani, ma non perdere un pallone. Giustamente o fai un fallo o cerchi di buttare la palla fuori perchè poi sono errori che si pagano! E noi già abbiamo pagato e n pù anche perso parecchi punti. Nonostante tutto alla fine, quel gol è anche stato un senso di spreco incompiuto. Insomma, abbiamo fatto molte cose buone,ma alla fine, in campionato si è girato tutto alquanto male!”.

Quale computer per un professionista esports?

Gli esports sono una forma di competizione che richiede un alto livello di abilità e concentrazione, e avere un computer adatto alle prestazioni è fondamentale per avere successo.

Quando si è professionisti di esports, devi essere sempre al top, anche con l’hardware, visto l’enorme giro di scommesse che c’è nel settore offerto dai migliori bookmakers come https://www.18bet.info/.

In questo articolo, parleremo dei componenti chiave di un computer per un professionista esports e consiglieremo alcuni modelli che si adattano alle diverse esigenze.

Componenti essenziali

Processore

Il processore è uno dei componenti più importanti del computer per un professionista esports, poiché influisce sulla velocità di elaborazione dei dati e sulla capacità di gestire i giochi più impegnativi.

I professionisti esports dovrebbero cercare un processore di alta gamma, come l’Intel Core i9 o l’AMD Ryzen 9. Questi processori offrono prestazioni elevate, con funzionalità avanzate come la tecnologia multithreading e la velocità di clock elevata.

I processori di alta gamma garantiscono una maggiore stabilità e affidabilità del sistema, essenziali per ottenere prestazioni costanti nei giochi competitivi.

 

Scheda video

La scheda video è uno dei componenti più importanti del computer per un professionista esports, in quanto gestisce l’elaborazione grafica dei giochi. Per ottenere prestazioni elevate e fluidità nei giochi, è necessaria una scheda video di fascia alta, come la Nvidia GeForce RTX 3080 o la AMD Radeon RX 6800 XT.

Queste schede offrono una potenza di elaborazione grafica eccezionale, con funzionalità avanzate come il tracciamento dei raggi in tempo reale, la risoluzione 4K e la velocità di fotogrammi elevate.

RAM

La memoria RAM è un’altra componente chiave del computer per un professionista esports. La RAM influisce sulla velocità del computer e sulla capacità di gestire più applicazioni contemporaneamente.

Per garantire prestazioni elevate e fluidità nei giochi, consigliamo almeno 16 GB di RAM. Tuttavia, per i professionisti che utilizzano software di editing video o di grafica ad alta risoluzione, potrebbe essere necessario un quantitativo maggiore di RAM.

È importante scegliere la RAM di alta qualità e garantita dal produttore, per garantire prestazioni stabili e affidabili. Inoltre, è sempre possibile espandere la RAM in futuro se necessario.

Archiviazione

L’archiviazione è un aspetto cruciale del computer per un professionista esports, poiché i giochi moderni richiedono sempre più spazio di archiviazione.

Consigliamo almeno 512 GB di spazio su un disco a stato solido (SSD) per garantire velocità di caricamento più rapide e prestazioni migliorate.

Se il professionista ha bisogno di archiviare una grande quantità di file multimediali, potrebbe essere necessario optare per un disco rigido a elevata capacità o un’unità SSD con una capacità maggiore.

In ogni caso, è importante scegliere una soluzione di archiviazione affidabile e di alta qualità per garantire la sicurezza e la protezione dei dati.

Raffreddamento

Un computer per gli esports può surriscaldarsi rapidamente a causa dell’elevata attività elettronica, quindi il sistema di raffreddamento è essenziale per evitare il surriscaldamento. I professionisti esports dovrebbero cercare un sistema di raffreddamento di alta qualità, come una ventola di raffreddamento a liquido.

Modelli consigliati

Acer Predator Helios 300

Questo laptop è dotato di un processore Intel Core i7, una scheda video Nvidia GeForce RTX 3060, 16 GB di RAM e 512 GB di SSD. Questo modello offre prestazioni elevate e un design leggero per la mobilità.

ASUS ROG Strix G15

Il ROG Strix G15 ha un processore AMD Ryzen 9, una scheda video Nvidia GeForce RTX 3070, 16 GB di RAM e 1 TB di SSD. Questo laptop offre prestazioni elevate e un display ad alta definizione per una migliore esperienza visiva.

MSI Trident 3

Il Trident 3 è un computer desktop compatto che offre prestazioni elevate grazie al processore Intel Core i9, la scheda video Nvidia GeForce RTX 3070, 32 GB di RAM e 1 TB di SSD. Questo modello è anche dotato di un sistema di raffreddamento avanzato per una maggiore durata.

Calcio francese e calcio inglese: le differenze storiche e anche tattiche o economiche

Il calcio inglese è da sempre sinonimo di intensità, fisicità e ritmo frenetico. La Premier League ha costruito la sua identità su un gioco verticale, basato su pressing alto e transizioni rapide. Le squadre inglesi tendono a privilegiare il dinamismo e la resistenza, con un’attenzione particolare agli scontri fisici e all’intensità nei duelli individuali. Il modello inglese si è evoluto nel tempo, incorporando elementi tattici più raffinati grazie all’influenza di allenatori stranieri come Arsène Wenger, Pep Guardiola e Jürgen Klopp.

Il calcio francese si distingue per una maggiore enfasi sulla tecnica individuale e sulla creatività dei singoli giocatori. La Ligue 1 è il terreno ideale per lo sviluppo di talenti raffinati, capaci di esprimere fantasia e imprevedibilità. Pur avendo un’impronta tattica meno rigorosa rispetto al calcio inglese, il campionato francese è caratterizzato da un mix di fisicità e qualità tecnica, che ha permesso alla Francia di produrre campioni del calibro di Zinedine Zidane, Thierry Henry e Kylian Mbappé. Nomi famosi che ancora circolano negli elenchi miglior marcatori, dalle classifiche ai bookmakers a cui è dedicata la guida “Opinioni sul bonus di 1red scommesse.

Altri aspetti importanti tra cui la preparazione dei talenti calcistici

Uno degli aspetti chiave che differenziano il calcio inglese da quello francese è il sistema di formazione dei giovani talenti. L’Inghilterra ha investito massicciamente nei centri di formazione e nei settori giovanili, creando accademie di altissimo livello nei club di Premier League. L’istituzione dell’Elite Player Performance Plan (EPPP) ha ulteriormente migliorato il percorso di crescita dei giovani calciatori, favorendo una formazione più metodica e scientifica.

In Francia, la cultura del settore giovanile è ancora più radicata. Il modello dei centri federali, come il celebre INF Clairefontaine, ha prodotto una generazione dopo l’altra di talenti cristallini. La capacità della Francia di scoprire e coltivare giovani promesse è evidente nel successo della nazionale francese negli ultimi decenni, con vittorie nei Mondiali del 1998 e del 2018. Inoltre, molti club di Ligue 1, come il Lione e il Paris Saint-Germain, sono noti per la loro capacità di lanciare giovani talenti nel calcio professionistico.

Modelli economici e investimenti nei club

Dal punto di vista economico, il calcio inglese e quello francese si trovano su due pianeti differenti. La Premier League è il campionato più ricco e seguito al mondo, con diritti televisivi che generano introiti multimiliardari. Gli investimenti stranieri hanno ulteriormente amplificato questa crescita, rendendo i club inglesi tra i più potenti in termini finanziari. Manchester City, Chelsea e Manchester United sono esempi di società che hanno beneficiato di ingenti capitali per costruire squadre di livello mondiale.

La Ligue 1, pur avendo alcuni club economicamente solidi, non può competere con la potenza finanziaria della Premier League. L’arrivo di investitori qatarioti al Paris Saint-Germain ha sicuramente innalzato il livello del campionato francese, ma il divario economico tra i club di Ligue 1 e quelli inglesi resta evidente. Molte squadre francesi devono puntare sulla valorizzazione dei giovani e sulla cessione di talenti per sostenere il proprio bilancio, come dimostrano le numerose cessioni di giocatori ai club inglesi.

Rivalità e giocatori, chi ha segnato la storia nei campionati

Nonostante la differenza di status economico, il calcio francese e quello inglese hanno visto numerosi giocatori eccellere in entrambi i campionati. Thierry Henry, dopo aver iniziato la sua carriera al Monaco, è diventato una leggenda dell’Arsenal, conquistando titoli e lasciando un’impronta indelebile nella Premier League. Cantona o Erik the King, figura iconica del Manchester United, è un altro esempio di calciatore francese che ha brillato nel calcio inglese.

Dall’altro lato, alcuni calciatori inglesi hanno lasciato il segno in Francia, anche se con meno frequenza. David Beckham, ad esempio, ha chiuso la sua carriera al Paris Saint-Germain, mentre Chris Waddle ha vissuto anni memorabili all’Olympique Marsiglia. Tuttavia, il flusso di talenti è prevalentemente in direzione opposta, con la Premier League che rappresenta spesso il punto d’arrivo per i migliori giocatori della Ligue 1.

La rivalità tra i due campionati è evidente anche a livello internazionale, con sfide intense nelle competizioni europee. Le squadre inglesi e francesi si sono affrontate in match epici di Champions League ed Europa League, contribuendo ad alimentare la competizione tra due filosofie di calcio differenti ma ugualmente affascinanti.

Coppa Italia, Inter Parma: risultato e prossime partite ottavi

Inter Parma è stata la prima partita degli ottavi di finale di Coppa Italia. L’Inter dai bookmakers come https://www.dobet.it/ era favorita. Di fatto ha vinto due ad uno. Domani gioca l’avversaria Milan contro il Torino, la seconda giornata di ottavi vede altre due partite, Fiorentina Sampdoria e Roma Genoa. Vedremo dopo formazioni e anche quote bet.

Inter Parma: risultato, formazioni, panchine, commento

Inter Parma è finita due ad uno, si è giocata a Sansiro. Prima rete del Parma, di Stanko Juric al 38. Poi all’88 arriva il pareggio grazie a Lautaro Martinez. L’Inter si leggeva sui giornali puntava il tutto per tutto su Correa e comunque sugli argentini, visto che Lukaku è infortunato e mancavano altri giocatori importanti. L’uno a uno non bastava, al 110 minuto arriva il goal di Francesco Acerbi. L’Inter si conferma il passaggio turno, deve attendere il suo rivale per la partita del 31 gennaio.

La formazione dell’Inter è stata 3-5-2. Onana in porta; D’Ambrosio, De brij e Bastoni in difesa; Dumfries, Gagliardini, Asslani, Mxit’aryan e Gosens in centrocampo; Martinez e Correa in attacco. Dalla panchina sono arrivati in sostituzione Dzeko, Bellanova, Acerbi, Dimarco, Darmian, Skrinian con Dumfries, Mxit’aryan, Gosens, Correa, D’ambrosio, Bastoni.

La formazione del Parma, confermava quanto previsto da molti giornali sportivi, 4-2-3-1. Buffon in porta, rientro importante del portiere; in difesa Valenti, Osorio, Balogh e Del Prato; Bernabe e Estevez al centro campo, in attacco con schema 3-1 Benedyczak, Sohm, Man, Vazquez. Verranno sostituiti nel corso della partita Valenti, Bernabe, Estevez, Benedyczak, Sohm, Man con Hainut, Chichizola, Carama, Juric, Mihaila, Circati, Inglese.

Formazioni e commenti delle prossime tre partite

Alle 18, seconda partita degli ottavi di Coppa Italia. Fiorentina Sampdoria alle 18. Per la Fiorentina spunta il ballottaggio tra Cerofolini e Gollini, in difesa presenza di Milenkovic, al centro Igor, Quarta e Ranieri, Dodò e Terzic sugli esterni. Dunca e Bianco a centrocampo, Kouamé, Barak e Saponara alle spalle di Jovic.

Per la Sampdoria, previsti Audero e Contini. Martik Turk come difensore. Rincon al centrocampo, dispnibile Winsk, esterni di Leris e Augello. Quindi, le formazioni probabili saranno queste. Fiorentina (4-2-3-1): Gollini; Dodò, Quarta, Igor, Terzic; Duncan, Bianco; Kouamé, Barak, Saponara; Jovic. All. Italiano. Sampdoria (3-4-1-2): Audero; Zanoli, Amione, Murru; Leris, Rincon, Yepes, Augello; Verre; Lammers, Montevago. All. Stankovic.

Milan Torino è la seconda partita di Sansiro per questi ottavi di finale, Toro News titola “una delle partite più importanti della stagione”. Attualmente il Torino si trova in decima posizione nella classifica di Serie A. Quote Snai 1×2: 1,77/3.65/4.75. Formazioni possibili. Milan (3-5-1-1): Tatarusanu; Kalulu, Gabbia, Tomori; Saelemaekers, Pobega, Tonali, Vranckx, Dest; Diaz; De Ketelaere. All. Pioli. Torino (3-4-2-1): Milinkovic; Djidji, Schuurs, Buongiorno; Singo, Lukic, Ricci, Vojvoda; Miranchuk, Vlasic; Sanabria. All. Juric.

Allo Stadio Olimpico di Roma, si gioca Roma Genoa alle 21. I tifosi romani festeggiano il rientro di Dybala come campione del mondo. Soldout di steppatori, 66000 presenze. Forte attenzione dopo gli scontri violenti tra le tifoserie. Probabili formazioni. Roma (3-4-2-1) Rui Patricio, Mancini, Ibanez, Kumbulla; Celik, Cristante, Matic, Zalewski; Zaniolo, Pellegrini; Belotti. Genoa (4-2-3-1) Semper, Sabelli, Ilsanker, Maturro, Criscito; Jagiello, Strootman, Frendrup; Aramu, Gudmundsson; Puscas.