Calcio francese: aggressione contro la campionessa Kheira Hamraoui

La violenza che entra nel mondo del calcio e, questa volta, non in campo o dentro gli spoiatoi, fuori, tra atlete del PSG. Un racconto agghiacciante, anche perché si parla di calcio femminile di prima serie, quello che dovrebbe avere lo stesso numero di pagine dei campionati maschili e invece è sempre una seconda scelta da seguire.

La violenza che entra nel calcio non è mai una bella notizia, perché lo sport viene seguito dai più giovani, perché non è mai bello quando una persona si fa male e non per infortuni dietro ad un pallone, perché inizia ad esserci forte la necessità di controlli, sensibilizzazioni dentro e fuori gli spalti, l’importanza al rispetto delle regole, dell’onestà sportiva, della sana competizione e della constatazione che lo sport è saper apprezzare le differenze. Ecco il drammatico racconto che stanno riportando tutti i giornali.

I fatti

Kheira Hamraoui è centrocampista del PSG femminile, squadra che ha vinto contro il Real Madrid 4 a 0 nella Champions League femminile. Questa competizione è seguita anche dai bookmakers online internazionali, come dimostrato da: www.bet2u.info.

Nella partita contro il Real Madrid non ha giocato, ed è stata sostituita dalla compagna di squadra Aminata Diallo. I motivi dell’assenza sono stati definiti personali, poi la cronaca ha riportato in tutto il mondo che cosa è successo.

Giovedì sera, Kheira Hamraoui stava rientrando a casa in auto e vicino c’erano anche Diallo e altre due compagne di squadra. Erano state ad una cena organizzatà dalla società. Tutte le ragazze, vengono fermate da uomini mascherati, il viso era coperto da passamontagna. Hamraoui viene portata fuori dall’auto e colpita con spranghe su gambe e mani. I racconti riportano che vengono aggredite anche le altre calciatrici ma molto meno, soprattutto Aminata Diallo.

Il retroscena

Tutti i giornali riportano che Aminata Diallo sia sospettata dell’aggressione, la vicenda però è ancora da approfondire da parte degli inquirenti. La compagna della campionessa del PSG, infatti, è stata interrogata dalla polizia il 10 novembre. Gli agenti hanno notato come sia stata meno aggredita rispetto ad Hamraoui, il sospetto è che possa avere un ruolo primario nell’aggressione. Possibili motivi: l’invidia per dinamiche all’interno del PSG e della Nazionale.

Il PSG ha confermato con una nota ufficiale la custodia di diallo da parte della polizia presso il servizio regionale di Versaille in seguito all’attacco ad una delle giocatrici. Il PSG ha condannato l’atto di violenza, ha dichiarato la sua vicinanza alla giocatrice colpita, di voler collaborare con la polizia e anche di voler garantire la sicurezza delle altre calciatrici.

Un caso analogo in un altro sport

Hamroui tornerà a giocare in Nazionale e anche nel PSG, ci vorrà tempo per guarire scrivono i giornali, ma non sarà impossibile riprendere a giocare. La violenza nello sport è di attualità, per tanto tempo si è parlato delle iniziative UEFA contro cori razziali, sessisti e omofobi, si ritorna a parlare anche del comportamento degli sportivi, dei tecnici. Per una volta le tifoserie si salvano, ma anche per loro è necessario costruire una nuova sensibilità. Sulla violenza tra sportivi si ricorda un episodio in contesto olimpionico, anno 1994, tra due pattrinatrici statunitensi. Nenci Kerrigan fu colpita con un manganello dall’ex marito di Tonya Harding.